XVI Raduno Registro Internazionale Alfa Romeo 6C 2500

XVI Raduno Registro Internazionale Alfa Romeo 6C 2500

XVI Raduno Registro Internazionale Alfa Romeo 6C 2500
"Oirschot  and The Hague"  30 maggio 2 giugno 2013

Ci si ritrova dopo un anno o magari dopo due, ma è sempre come il primo giorno di scuola in cui si incontrano amici con cui sembra esserci lasciati il giorno prima.
Se qualcuno manca all'appello per motivi di lavoro o famiglia con qualche altro nuovo “compagno di banco” si trova subito armonia.
Germania, Italia, Svizzera, Olanda, Inghilterra, Grecia… la Comunità Europea è ben rappresentata ad ogni raduno annuale delle Alfa 6C 2500.

Quello del 2013 (30 maggio-2 Giugno) ha il sapore di un ritorno: l'Olanda.

Grazie alla meticolosa organizzazione di Raoul San Giorgi e della moglie Katrien quasi una ventina di ammiraglie Alfa a cavallo degli anni '40-'50 hanno sfilato tra pianure verdi di foraggio, azzurre di canali e di casette color cioccolato che forse di cioccolato proprio erano fatte. Strade ordinate e pulite che la multicolore striscia di Alfa Romeo ha percorso col passo veloce dei veri purosangue che non sembrano sentire il peso di oltre mezzo secolo sulle spalle. Di grande interesse la sosta aEindhoven la visita allo stabilimento DAF (e relativo Museo) dove oltre 150 bisonti della strada ogni giorno vengono costruiti per trasportare le merci più varie in tutto il mondo. Bello vedere una produzione di grande raffinatezza dove però ancora l'uomo, visti i numeri in gioco ben più contenuti rispetto a quella automobilistica, usa ancora spesso una (supertecnologica) chiave inglese. Gradevole il pranzo in riva al mare, quasi oceano, sapendo che oltre le onde rotte dal vento, più in là, verso nord-ovest, sarebbero apparse al navigante le bianche scogliere di Dover.

Ma il clou di tutto è stata la visita al nuovo Museo Louwman che dedicava un mese al marchio Alfa Romeo. Nella hall, ben disposti, alcuni pezzi da novanta provenienti direttamente dal Museo di Arese e dalla collezione di Corrado Lopresto, facevano ben comprendere ai visitatori che la storia del Portello nulla ha da invidiare al mondo.

Percorrendo le belle sale del Museo, dense di storia e di qualità, di curiosità e di automobilia, lo spettatore-visitatore non può che rimanere colpito dalla costanza, capacità e spirito del suo fondatore che si aggirava tra le sue creature con lo sguardo di padre affettuoso.

Ma ritornando nella Hall, dopo aver visto Bugatti, Isotta Fraschini, Ferrari e Ispano Suiza, accarezzare la 33 Stradale…


Gippo Salvetti



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