XV raduno Registro Internazionale 6C2500, Maggio 2012

Varese e i sette laghi

Alfa 6C: vecchi tergicristalli in agguato.

Aprile: ogni goccia un barile.
Mese di Maggio, mese di sposi.
Se la sposa è bagnata, si dice però, sia fortunata.
Progettare un raduno il mese di Maggio, di solito, permette agli organizzatori di poter ragionevolmente contare su un tempo ideale: niente freddo per auto ultra sessantenni che in cui il riscaldamento è spesso solo una levetta (praticamente finta), niente caldo per auto in cui dal vano motore arriva, d'agosto, un bel flusso d'aria sui settanta gradi che ti fa sudare scarpe e piedi.
Ma “allora” così si viaggiava e anche chi poteva permettersi di acquistare un'auto come la 6C 2500, che costava come un appartamentino, certo non pretendeva quello che oggi una minima utilitaria è in grado di concedere come comfort in gradi centigradi.
Ma la pioggia, le nubi dense e nere come antracite, facevano temere il peggio e il timore, anzi il terrore, di qualche spruzzo di grandine (come a Milano nello stesso week-end) sarebbe stato un vile attacco della meteorologia al sublime incedere di queste eleganti vetture.
Nulla di tutto ciò: il raduno le “Alfa 6C 2500 e i sette laghi di Varese” ha permesso al piccolo, ma qualificato, gruppo di amici di sciogliere le loro briglie sotto un variegato cielo, “…quel cielo di Lombardia così bello, quando è bello, così sereno quando è in pace” E, in fondo, in pace lo è stato e solo la pioggia, fastidiosa, ha colpito quando interessava meno a tutti: mentre si era in amabile conversazione tecnica davanti a una simpatica tavolata o quando, al ritorno, Milano era alle porte.
Organizzato dall'anima del Registro, Emanuele Morteo e Claudio Giorgetti, prima tappa a Varese il venerdì 4 Maggio pomeriggio nel contesto dei stupendi Giardini Estensi dove sono state ammirate le vetture provenienti da Italia, Svizzera, Belgio, Inghilterra e Germania. Poche, come sempre, ma buone. E non pochissime perché una dozzina di Alfa 6C 2500 non sono auto che si trovano al Centro Commerciale.
Il Sabato mattina bella visita al Museo dell'Aviazione di Volandia dove i partecipanti, insieme a un foltissimo pubblico, hanno potuto salire sul famoso DC3 giunto (in volo!) da Perugia e acquisito dal Museo stesso.
Poi via al volo (è il caso di dirlo!) verso l'aviosuperficie di Volo a vela dove i partecipanti hanno potuto riposarsi davanti a un buon bicchiere, con vista su alianti pronti a decollare. Pomeriggio poi visita alla Rocca di Angera e alla splendida “Madonna del Sasso”, lungo le rive del lago Maggiore, siti che fanno parte di quella tanta e stupenda Italia troppo spesso poco conosciuta anche da chi vive in fondo a poche decine di chilometri di distanza.
Spruzzata di pioggia al ritorno in albergo, fastidiosa sì, ma sufficiente per far comprendere che anche dei vecchi, lenti tergicristalli, se funzionano, a qualcosa servono...
Domenica, con la calma dei forti, “scalata” al Campo de' Fiori e relativo Santuario: vista e architettura mozzafiato. Sosta per il pranzo in simpaticissima locanda vicina alla funicolare. Triste il commiato perché da un fine settimana vissuto senza assilli di cronometri, levatacce, percorsi insidiosi è difficile staccarsi.
Ma ce ne sarà un altro...

Gippo Salvetti